Riportiamo in questa pagina un commento sul Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR) dell’UE e sulla ripercussioni per gli utilizzatori di AssoAVIS. Stiamo dedicando molto tempo nel valutare le possibili implementazioni sul nostro software ma siamo consapevoli che il software AssoAVIS, distribuito ad un numero molto elevato di clienti, ha una grande quantità di personalizzazioni che difficilmente ci permetteranno di intervenire radicalmente sul software senza provocare malfunzionamenti o blocchi delle personalizzazioni che dovranno essere riprogettate con quanto ne consegue in termini di tempo e costi per i clienti. Anche l’elevata disomogeneità nella grandezza degli archivi gestiti e nelle modalità di lavoro non permettono di trovare soluzioni uniche che soddisfino tutti i clienti, le eventuali soluzioni potrebbero essere di esagerato impatto tecnico ed economico per chi gestisce poche anagrafiche o insufficienti per chi gestisce migliaia di anagrafiche.

I nostri dubbi sono poi supportati dal GDPR stesso che prevede un’analisi caso per caso del contesto in cui si interviene con approcci e metodologie differenti in base alle specifiche esigenze.

Queste nostre note vengono redatte al solo scopo informativo e non vanno intese come riferimento legale o come soluzione unica su come applicare il GDPR alla vostra realtà. Noi vi consigliamo di collaborare con personale esperto per discutere il GDPR e verificare come applicarlo alla vostra realtà e come garantire la vostra conformità.

Quanto riportato in questo documento è relativo esclusivamente all'applicazione del GDPR al software AssoAVIS. Per quanto riguarda invece l'applicazione del GDPR correlati ai servizi di assistenza o ad altri servizi forniti dalla MeSIS si rimanda ai singoli contratti.


Il Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati o GDPR si occupa fondamentalmente della protezione e della messa in atto dei diritti sulla privacy, introduce dei requisiti specifici rigorosi legati ai diritti degli “interessati”, come il diritto di accedere ai propri dati personali, di correggere le inesattezze, di cancellare dati, opporsi al trattamento dei propri dati e il diritto di ottenerne una copia.

Il GDPR cerca anche di assicurarsi che i dati personali siano protetti, indipendentemente da dove vengano inviati, trattati o archiviati. La protezione e la sicurezza dei dati sono quindi elementi chiave nel fronteggiare i principi del GDPR. Ci sono diversi obblighi introdotti dal GDPR legati al controllo e alla sicurezza nel trattamento dei dati personali. Il regolamento obbliga il Titolare del trattamento dei dati a “implementare appropriate misure tecniche e organizzative ” al fine di osservare questo regolamento.

L’iter per la conformità al GDPR dovrebbe prevedere almeno i seguenti passi:
- Identificare quali dati personali vengono gestiti e dove si trovano.
- Controllare come vengono usati i dati personali e come vi si accede.
- Stabilire dei controlli di sicurezza per prevenire, rilevare e rispondere alle vulnerabilità e alle violazioni dei dati.
- Conservare la documentazione richiesta, gestire le richieste di dati e fornire notifiche di violazione.

Il software AssoAVIS da noi distribuito è da includersi nei sistemi software “on-premise”, ovvero prevede l'installazione e l’esecuzione del software direttamente sulla macchina locale come singola postazione di lavoro o come server di norma raggiungibile dall'interno della rete locale. L’archivio dati è quindi sotto il diretto controllo del Titolare che deve provvedere all’analisi di conformità del sistema.

L'articolo 25 introduce il principio di “privacy by design” e “privacy by default”, un approccio concettualmente innovativo che prevede di avviare un nuovo progetto di gestione dati personali sia esso manuale che informatizzato considerando fin da subito gli strumenti e le corrette impostazioni a tutela dei dati trattati.

Il concetto di privacy by design si basa sul principio base per cui è meglio prevenire che correggere il problema, cioè i problemi vanno valutati nella fase di progettazione e l'applicativo software deve prevenire il verificarsi dei rischi. Dall'articolo 25 si evince che l'approccio del GDPR è centrato sulla valutazione del rischio (risk based approach), con il quale si determina la misura di responsabilità del titolare o del Responsabile del trattamento, tenendo conto dello stato dell'arte, dei costi di attuazione, della natura, della portata, del contesto e delle finalità del trattamento, nonché della probabilità e della gravità dei rischi per i diritti e le libertà degli utenti. 
Secondo il concetto di privacy by design la valutazione del rischio va fatta prima che il trattamento viene avviato tenendo conto del tipo di dati trattati. L'approccio basato sul rischio comporta anche che si deve tenere conto dello stato della tecnologia, per cui il trattamento va adattato nel corso del tempo.

L'utilizzo di software gestionali non direttamente prodotti sulle specifiche tecniche e funzionali dal Titolare ma acquistati sul mercato da aziende terze (come è il software AssoAVIS) comporta che sia l’azienda produttrice a dover sviluppare le valutazioni del rischio dell'uso dell'applicativo, ovviamente disegnato in maniera conforme al regolamento. Valutazione che dovrà essere opportunamente documentata al Titolare del trattamento. Acquistando un software progettato “privacy by design” si riduce sicuramente la possibilità di intervenire con personalizzazioni che amplino l’accessibilità ai dati o aumentino la tipologia e la quantità di dati trattati. L’attività di personalizzazione spinta del software genererebbe una deviazione dal progetto base e quindi dalla valutazione di rischi iniziali. Qualsiasi personalizzazione al software potrebbe comportare una nuova valutazione dei rischi con possibilità di innescare un conflitto fra la valutazione del rischio dell’azienda produttrice e la valutazione dei rischi effettuata dal Titolare richiedente la modifica.

Parlare comunque di certificazione di software “privacy by design” per il software AssoAVIS è oggi impossibile. Il software AssoAVIS è stato prodotto su indicazioni dell’AVIS Nazionale alla fine degli anni ’90. In questi 20 anni, sulla spinta delle richieste dei clienti, il software ha subito aggiornamenti funzionali e aggiornamenti tecnologici che ne hanno potenziato le funzionalità con l’obbiettivo di massimizzare l’accessibilità ai dati stessi. Per il software AssoAVIS si potrebbe parlare eventualmente di riprogettazione, nella fase di riprogettazione della eventuale nuova versione privacy by design ovviamente si andrebbero a perdere tutte le singole personalizzati effettuate negli ultimi 20 anni sui singoli clienti.

Il secondo principio introdotto dal DGPR, privacy by default (protezione per impostazione predefinita) prevede che per impostazione predefinita il Titolare del trattamento dei dati dovrebbe trattare solo i dati personali nella misura necessaria e sufficiente per le finalità previste e per il periodo strettamente necessario a tali fini. Questo concetto ricade sulle funzionalità del Titolare che deve decidere prima dell’uso quali debbano essere le impostazioni predefinite da impostare sul proprio gestionale. Questa responsabilità non può ricadere sull’azienda produttrice del software che si limita a fornire le varie opzioni su cui il Titolare può optare in base alle sue esigenze.


Nella sezione GDPR-UE dell’area di download del sito di AssoAVIS saranno disponibili vari documenti che aiuteranno il Titolare nell’analisi sui dati personali trattati dal software e aiuti su come gestire i diritti degli “interessati” come cancellazione o consegna di una copia dei propri dati. Inoltre i documenti potrebbero essere di aiuto al Titolare per produrre una corretta informativa verso l’interessato, valutare eventuali rischi e determinare le misure per affrontarli implementando la propria analisi dei rischi.

Proviamo ora a descrivere come si potrebbe intervere sull’attuale software AssoAVIS per aumentare la sicurezza per accessi indesiderati o furto di dati.

Premettiamo, per una questione di ovvietà, che per tutti i dati personali presenti in documenti estratti dal gestionale (report, file di testo, stampe di documenti) il responsabile è colui che ha prodotto il documento o l’estrazione. Il Titolare dovrà quindi iniziare valutando l’attività dei propri operatori definendo procedure chiare sull’estrazione e la distribuzione dei dati stessi. Sarebbe assurdo ed un inutile spreco di risorse richiedere e prevedere un sistema di sicurezza assoluta sul database AssoAVIS e poi sistematicamente effettuare estrazioni di dati personali che vengono distribuite senza sicurezza o vengono lasciate incustodite sulla postazione di lavoro o su chiavette USB.

Parlando esclusivamente dei dati archiviati e gestiti nel database AssoAVIS si devono valutare due fattori principali: l’accessibilità ai dati tramite il software AssoAVIS con relativa tracciatura, l’accesso ai dati con mezzi impropri che potrebbero permettere il furto o l’accesso ai dati a personale non autorizzato.

Accesso dei dati tramite software AssoAVIS

L’accesso al software AssoAVIS viene già effettuato tramite credenziali formate da Utente e Password. Nelle prossime versioni di AssoAvis saranno aumentati i sistemi di sicurezza. Saranno introdotti sistemi di controllo contro il "Password Cracking" o "Brute Force" che prevedranno un massimo di 20 tentativi di accesso consecutivo giornaliero con password errata per singolo utente. Saranno potenziati i LOG di accesso onde poter verificare eventuali Accessi indesiderati. Sarà introdotta una opzione che obbligherà l’uso dell’utente "Administrator" per la sola attività di amministrazione utenze e obbligherà l’identificazione singola di tutti gli operatori di AssoAVIS. Per la creazione di Utenti standard si dovrà procedere obbligatoriamente inserendo una sigla utente ed i dati anagrafici di identificazione (la sigla utente non può essere eliminata o corretta e non può essere utilizzata nel tempo per identificare altri utenti). Il sistema già prevede la necessità di reinserire la password ogni 3 mesi, il blocco delle credenziali dopo 6 mesi di inutilizzo. Il software AssoAVIS prevede anche un utente "MeSIS" utilizzato per l’accesso dei tecnici che effettuano assistenza sul software. L’utente "MeSIS" di manutenzione potrà essere disattivato dall’amministratore quando non è strettamente necessario.

Gestione accesso indesiderato o furto dei dati.

I dati di AssoAVIS sono archiviati in un database Microsoft SQL Server. L’installazione standard prevede l’uso della versione Express di Microsoft SQL Server che è gratuita.

Il sistema Microsoft SQL Server Express installato con la modalità standard di AssoAVIS, prevede la disattivazione dell’accesso di utenti macchina e l’uso di alcuni utenti di database: x1,x2,x3. A questi utenti di SQL viene cambiata automaticamente e periodicamente la password dal software AssoAVIS stesso. L’amministratore inoltre può attivare un utente di sola lettura per l’accesso da sistemi esterni ma si innesca un punto di vulnerabilità per i dati per cui ne è sconsigliato l’utilizzo. Se l’istallazione di AssoAVIS è personalizzata su un Microsoft SQL server fornito dal cliente, la gestione degli account e lasciata all’amministratore di sistema.

Per evitare l’accesso indesiderato agli archivi, il Sistema Microsoft SQL Server nella versione Enterprise (non quella gratuita fornita con AssoAVIS) mette a disposizione sistemi avanzati di sicurezza che permettono la massima sicurezza contro furti di dati o spionaggio di rete. I sistemi presenti sono:

Il Transparent Data Encryption (TDE) che effettua in tempo reale una criptazione e decodifica del database, dei relativi backup e dei file di log delle transazioni. La criptazione è a livello fisico di file e rende impossibile l’accesso ai dati in caso di furto del Database o del Backup.

Oltre alla protezione dal furto del database e dei backup il sistema Microsoft SQL Server prevede anche un sistema di crittografia SSL della comunicazione che avviene fra le postazioni Client ed il Server. Questo sistema di crittografia permette di mascherare le comunicazioni client/server qualora si stia lavorando in una infrastruttura non sicura.

Si può ottenere un protezione con criptazione fisica del disco anche operando al di fuori di SQL Server, direttamente sul Computer dotato di chip TPM (integrato nelle schede madri più recenti). Il chip TPM fornisce alcune funzionalità crittografiche sfruttabili dal sistema operativo che permettono di effettuare il Bitlocker del disco dove si trova il Sistema Operativo.

Ovviamente i sistemi di crittografica segnalati prevedono che in caso di perdita delle chiavi di criptazione o del chip TPM i dati siano di fatto irrecuperabili da chiunque anche dal servizio tecnico.

Segnaliamo però che il chip TPM anche se ha un basso costo è però presente solo per alcune macchine, i sistemi di criptazione e comunicazione SSL di Microsoft SQL Server sono utilizzabili con la versione a pagamento di Microsoft SQL Server Enterprise. Il GDPR consente di commisurare le misure di sicurezza da adottare anche ai costi che comportano; l’art. 32 infatti recita “Tenendo conto dello stato dell’arte e dei costi di attuazione ….”. Tenere conto dei costi si colloca all’interno del principio generale dell’accountability del Titolare e, dunque, all’interno di una riflessione articolata e documentata sulla sicurezza dei dati personali che significa certamente individuare i rischi che il trattamento comporta, le probabilità di accadimento di questi rischi e i danni che ne possono derivare ma anche descrivere le possibili soluzioni, i costi relativi, gli impatti organizzativi ed i limiti, cioè i rischi residui stimati a valle dell’eventuale adozione di una soluzione. Solo a questo punto può e deve essere esplicitata la valutazione relativa alla sostenibilità, non solo economica, ma anche organizzativa in relazione al contesto aziendale. E’ importante sottolineare che il costo di una misura di sicurezza non è solo riconducibile al prezzo degli strumenti tecnici o dei servizi che costituiscono la misura di sicurezza ma include anche agli oneri organizzativi che sono il presupposto o la condizione di efficacia della sua adozione.

In considerazione di quanto sopra indicato è ovvio che la quantità di dati personali e la modalità di gestione dei dati stessi può variare il trattamento dal punto di vista della sicurezza. Il trattamento di poche decine di anagrafiche di donatori avrà sicuramente un impatto di sicurezza diverso rispetto alla gestione di migliaia di donatori. Allo stesso modo il trattamento effettuato su un singolo computer da parte di un singolo operatore richiederà sicuramente un impatto differente sulle misure di sicurezza rispetto a trattamenti effettuati con infrastrutture di rete in cui operano più operatori.

Alla luce di quanto indicato in precedenza, è difficile identificare un’unica soluzione valida per tutti per cui proveremo ad illustrare alcuni possibili sistemi di sicurezza che il Titolare potrà valutare in base alle sue necessità.

L’installazione base prevede una unica postazione di lavoro con uno o due operatori che accedono e possono lavorare sul software. In questo caso i rischi correlati ad accesso indesiderato e furto degli archivi o spionaggio in rete sono molto limitati. Si deve lavorare sulla sicurezza di accesso alla postazione di lavoro configurando in modo opportuno le credenziali di accesso a Windows. Si deve attivare il firewall per evitare l’accesso esterno al Database AssoAVIS (qualora la postazione sia inserita in una rete con altri computer). Il Backup del database deve essere salvato su un dispositivo esterno in modalità protetta da password o attivando la criptazione bitlocker sull’unità esterna. Qualora il computer abbia a disposizione un chip TPM di criptazione si può procedere alla criptazione dell’intero disco di sistema con il bitlocker di windows che produce l’impossibilità di accedere per chi non è in possesso della password di accesso a Windows. In mancanza del chip TPM si può procedere installando un disco separato protetto o un disco virtuale protetto da bitlocker in cui inserire il database di AssoAVIS. Usando questa modalità il database microsoft SQL dovrà essere avviato e sarà accessibile solo dopo aver attivato il disco protetto. Nel disco protetto potrebbero essere inseriti oltre al database anche l’applicazione AssoAVIS con i dati elaborati e/o estratti in modo che anche questi dati risultino protessi da accessi indesiderati.
Si può prevedere anche un’installazione in una postazione Windows in Cloud, in questo caso se il fornitore dell’area Cloud da sufficienti rassicurazioni sulla sicurezza di accesso ed eventualmente sul backup o sulla ridondanza del Cloud si potrebbero evitare sistemi di sicurezza ulteriori a protezione del database.

Il database SQL Server di AssoAVIS può essere usato anche su più postazioni presenti in rete. Per queste configurazioni si identificherà come postazione Server quella che oltre ad avere il software AssoAVIS ha anche il database Microsoft SQL, si identificherà come postazione Client quella che ha solo il software AssoAVIS ma utilizza il database presente sul Server. In questo caso i rischi correlati ad accesso indesiderato e furto degli archivi o spionaggio in rete sono un po’ più elevati. Di norma si prevede un certo numero di operatori che possono lavorare contestualmente. Si deve lavorare non solo sulla sicurezza di accesso alla postazione di lavoro singola configurando in modo opportuno le credenziali di accesso a Windows ma si deve lavorare anche sull’accesso in rete alla postazione Server che deve essere bloccato onde evitare che gli utenti in rete possano prelevare in modo incontrollato il database o copie di backup. Sulla postazione server si deve configurare correttamente il firewall per permettere l’accesso sul server alla sola porta di SQL (di norma 1433). Sulla postazione server il Backup del database deve essere salvato su un dispositivo esterno in modalità protetta da password o attivando la criptazione bitlocker sull’unità esterna. Qualora il computer server abbia a disposizione un chip TPM di criptazione si può procedere alla criptazione dell’intero disco di sistema con il bitlocker di windows che produce l’impossibilità di accedere per chi non è in possesso della password di accesso a Windows. In mancanza del chip TPM sulla postazione server si può procedere installando un disco separato protetto o un disco virtuale protetto con bitlocker in cui inserire il database di AssoAVIS. Usando questa modalità il database Microsoft SQL dovrà essere avviato e sarà accessibile solo dopo aver attivato il disco protetto, le postazioni client potranno accedere ai dati solo dopo aver avviato il sistema AssoAVIS nella postazione server.
In alcune configurazioni particolarmente complesse la postazione server potrebbe essere una postazione dedicata dislocata in apposita area protetta e non utilizzata come postazione di lavoro. Per questa realtà abbiamo studiato soluzioni che permettono di effettuare il montaggio automatico del disco protetto, l’avvio del servizio Microsoft SQL con database AssoAVIS e la schedulazione del Backup.
Un fatto da monitorare in una configurazione in rete è la possibile visualizzazione dei dati o il furto di credenziali tramite l’uso di software di spionaggio tipo sniffer. Qualora si ritenga che la propria infrastruttura di rete sia poco sicura proponiamo come soluzione l’uso di sistemi di criptazione implementabili con software tipo OpenSSH, si potranno stabilire connessione sicure fra client/server.

Nella sezione GDPR-UE dell’area di download del sito di AssoAVIS saranno disponibili vari documenti che descrivono l’implementazioni tecnica delle soluzioni precedentemente ipotizzate.


Come ultima nota ai nostri commenti sul DGPR segnaliamo che abbiamo valutato anche il possibile impatto dell’eventuale criptazione lato database SQL dei dati di identificazione dell’anagrafica. La criptazione di questi dati ci permetterebbe di evitare l’associazione dei dati personali con la specifica anagrafica in caso di furto del database AssoAVIS. Dalla valutazioni sono emerse una serie di problematiche, che vi evidenziamo in seguito, per le quali abbiamo ritenuto di non proseguire (almeno per ora) ritenendo che gli altri metodi di sicurezza sopra descritti permettano già una adeguato livello di sicurezza. L’implementazione di una Criptazione diretta sul Database avrebbe delle ripercussioni sulle attuali funzionalità di AssoAVIS:
- Solo passando tramite il software AssoAVIS si potrebbero decifrare i dati di identificazione per cui sarebbe reso inutilizzabile l’accesso esterno di sola lettura.
- Tutti i report ed i moduli personalizzati implementati in questi anni dagli utenti dovranno essere rifatti. Infatti non sarebbe più possibile stampare il nome o il cognome dell’anagrafica inserendo il campo specifico del Database ma si dovrebbe passare per una nuova funzione di decriptazione.
- Tutte le procedure aggiuntive e personalizzazioni che non fanno parte del modulo software standard AssoAVIS sviluppate in questi anni per i singoli clienti dovranno essere rifatte (con relativi costi) per prevedere l’utilizzo della criptazione e decriptazione dei dati di identificazione.

In virtù del fatto che le ripercussioni per chi utilizza il softare AssoAVIS da molti anni saranno sicuramente sgradite, abbiamo ritenuto di astenerci per ora dalla criptazione diretta dei dati sul database.